Trieste
- Libreria Umberto Saba in via San Nicolò
e Via Dante Alighieri |
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Il Presidente della Fraternità Israelitica di Misericordia, Bolaffio,
nel 1906 diede incarico all'ingegnere Arturo Ziffel dell'impresa di
costruzioni Buttoraz & Ziffel di realizzare un edificio con ingresso
sulla via S. Nicolò. Al pianterreno il palazzo ospitò
la libreria del socialista Giuseppe Maylander. Umberto Poli Saba la
rilevò nel 1919 aprendo l'attuale libreria antiquaria. Quest'ultima
venne gestita direttamente dal poeta sino alla sua morte nel 1957. Fu
frequentata da molti scrittori ed intellettuali: Virgilio Giotti, Giorgio
Voghera, Bruno Pincherle, Giani Stuparich, Pierantonio Quarantotti Gambini.
Da allora l'attività è stata proseguita dall'amico e collaboratore
Carlo Cerne e poi dal figlio di costui, Mario. Al piano ammezzato ha
avuto sede il tempio di una loggia massonica. L'edificio è composto
da un pianterreno destinato a negozi, un magazzino e quattro piani destinati
ad ospitare appartamenti affacciati su via Mazzini e via San Nicolò
oltre che su tre piccole corti interne. Il palazzo, concepito in stile
Eclettico - Liberty, presenta su entrambi i prospetti elementi architettonici
ed ornamentali, quali archetti, balaustre, stemmi, triglifi e diversi
decori geometrici.
(da: biblioteche.comune.trieste.it) |
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Sopra: La scultura che rappresenta Umberto Saba (opera dello scultore
Nino Spagnoli del 2004) che lo ricorda posta in Via Dante Alighieri. |
Via San Nicolò |
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Sopra: Il poggiolo dello stabile che ospita l'Hotrl Continentale, che nell'800 si chiamava Al Buon Pastore e dove nel 1878 fu ospite Giosuè Carducci con la sua amante e Musa ispiratrice Lina (Carolina Cristofori in Piva, moglie du un funzinario statale di Rovigo) - La visita "clandestina" fu scoperta al loro arrivo, il 7 luglio, da un giornalista del Giornale l'Indipendente e così i due amanti, accompagnati da Giuseppe Caprin e Attilio Hortis, furono costretti a visitare la città. Partirono il giorno 11 luglio. |
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Palazzo
Castagna in Via San Niccolò 2 costruito nel 1780 per volere di
Demetrio Carciotti. Nel 1798 passò in proprietà alla ditta
Caracolò e Zazarango; Giorgio Zazarango, governatore della Comunità
degli Elleni nel 1801, venne ritratto nel panduro in chiave di volta del
portale d'ingresso con un copricapo di tipo francese, a testimoniare le
sue preferenze politiche nel periodo delle guere napoleoniche. Nel 1855
l'edificio venne modificato con l'aggiunta di un piano, su progetto dell'architetto
Giuseppe Baldini. Nel 1910 sono state apportate delle modifiche al pianoterra.
L'edificio, poi chiamato Tripcovich, ha ospitato dal 1839 al 1907 la sede
della Polizia. Attualmente la struttura è destinata ad uso residenziale. |
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Via San Nicolò 27 - edificio del 1883 |
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Via Dante Alighieri: Già via Sant'Antonio, venne ribattezzata con delibera della Giunta Municipale d.d. 20.3.1919 n. IX-31/5-19; fino a quella data il nome di via D. Alighieri era dato all'attuale via T. Luciani. È fiancheggiata, all'inizio, da un lato del palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà (a destra: arch. R. e A. Berlam, 1913) e da un lato di palazzo Treves (a sinistra; arch. G. Polli, 1905). Segue, a sinistra, la facciata principale di casa Smolars eretta nel 1905 dall'arch. R. Depaoli (1876-1916) con ingresso, oggi, in via S. Nicolò 36. Casa Smolars è considerata uno degli edifici in stile liberty più rilevanti di Trieste. Oltre via G. Mazzini si nota, a destra, un lato del palazzo della Banca Commerciale Italiana (arch. E. Nordio, 1909). Infine, oltre via Genova, l'edificio del Caffè Stella Polare (ing. C. Cambiagio, 1904), sul posto di un precedente caseggiato settecentesco demolito nel 1903. Nel 1865, celebrandosi anche a Trieste il sesto centenario della nascita di Dante Alighieri, la società di Minerva fece coniare, auspice il Municipio triestino, una medaglia commemorativa in oro, argento e rame (inc. F. Broggi). (da:artericerca.com) |
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